Mateo Retegui sbarca in Italia. Stavolta non per giocare da oriundo con la nazionale di Roberto Mancini ma per cominciare una nuova avventura in Serie A. Il giocatore argentino, naturalizzato italiano, è stato infatti acquistato dal Genoa.
Della storia dell’ex settore giovanile del Boca sappiamo ormai tutto. È stata raccontata più volte da vari media. In questa sede ci interessa analizzare cosa Mateo potrebbe aggiungere la Genoa e che impatto potrebbe avere nel campionato italiano.
Dal punto di vista tecnico Retegui viene ad inserirsi in una squadra che Alberto Gilardino ha raccolto in piena crisi e che ha portato in Serie A con una impressionante cavalcata (2.22 punti di media a partita e solo due sconfitte in 23 giornate). Un esito quindi non scontato ad un certo punto del campionato, anche se la scorsa la scorsa estate la rosa rossoblù era stata assemblata proprio per riportare il Grifone immediatamente nella massima serie.
Una delle prime mosse tattiche messe in pratica dall’ex campione del mondo con l’Italia nel 2006 è stata quella di abbandonare il centrocampo a due del suo predecessore (il tedesco Alexander Blessin) per favorire invece una mediana a tre. Mossa che ha permesso ai genoani di rivitalizzare elementi chiave, in grado di fare la differenza fra i cadetti, come l’ex romanista Kevin Strootman.
All’interno di un sistema variabile Gilardino però non si è affidato solo ai veterani (oltre al già citato Strootman c’è da ricordare anche l’apporto di Milan Badelj e di Stefano Sturaro) ma è ricorso anche ai ragazzi più giovani, come il danese Morten Frendrup (utilissimo in fase difensiva con 48 intercetti e 74 azioni di contropressione) o l’islandese Albert Gudmundsson.
Quest’ultimo, che già si era fatto notare l’anno prima in Serie A, è stato devastante in Serie B, risultando il cannoniere dei rossoblù (11 reti), il quarto giocatore di tutto il torneo per assist attesi (5.50 xA) e il secondo per expected threat su corsa (1.93), creando un totale di 63 occasioni da gol per la sua squadra: meglio di lui per le rispettive compagini hanno fatto solo Luca Tremolada del Modena e Antonio Palumbo della Ternana con 70.
Risistemata la fase difensiva attorno alla linea guidata da Radu Dragusin e Mattia Bani (il Genoa ha chiuso la stagione con il secondo miglior dato in termini di xG concessi con 33.94) Gilardino ha costruito una squadra difficile da superare, soprattutto a Marassi.
All’interno di questo contesto andrà ad inserirsi Retegui. Quello che arriva a Genova è un giocatore che dà il suo meglio soprattutto all’interno degli ultimi sedici metri di campo, zona dalla quale può prendere i suoi tiri.
In questa stagione col Tigre Retegui ha segnato 11 reti (da un dato di 8.76 xG) su 81 tiri totali prodotti, con una percentuale di conclusioni nello specchio del 32.1%.
Detto questo, Retegui è anche in grado di muoversi sul fronte offensivo per partecipare alla manovra della sua squadra, allargandosi o venendo incontro. Inoltre, spesso gli è stato richiesto di giocare spalle alla porta avversaria, da classico numero 9, per difendere palla e dialogare con i compagni vicini.
In questo senso Gilardino potrebbe utilizzarlo da attaccante centrale in un tridente, ma anche da seconda punta in un attacco a due.
Se pensiamo che, dopo Gudmundsson, il miglior marcatore genoano la scorsa stagione è stato Massimo Coda (10) notoriamente in difficoltà nel riproporre in A le prestazioni che è solito fare nella categoria inferiore, ecco che l’arrivo di Retegui sembrerebbe ideale per colmare una lacuna impostante per il Genoa, quella appunto di trovare qualcuno con dei gol in canna per aiutare nella lotta salvezza.
L’azzurro ha confidenza con la rete. Da verificare se saprà ripetersi in Italia e se Gilardino sarà in grado di costruirgli intorno una struttura tattica in grado di rifornirlo adeguatamente.
¡México!
In mezzo ad un mercato condizionato dai soldi arabi è passata sotto silenzio una notizia proveniente dall’altra parte del globo. Stiamo parlando del passaggio di Sergio Canales ai messicani del Monterrey
I Rayados si sono assicurati così le prestazioni di uno dei più talentuosi centrocampisti della Liga spagnola. Tanto è vero che Canales è il centrocampista che ha prodotto più occasioni nel campionato spagnolo (121) dalla stagione 2021-22.
Arrivato al Betis nell’estate 2018, Canales è diventato in breve tempo uno dei punti di forza della compagine betica, tanto sotto la guida di Quique Setién, quanto sotto quelle di Rubi e Manuel Pellegrini.
Anche se l’ultima stagione non è stata la sua migliore in maglia Betis, il trentaduenne Canales resta come detto un elemento di grande qualità. Da questo punto di vista l’ex Real Madrid è risultato essere il miglior giocatore del club andaluso in termini di expected assist (4.96), expected threat su corsa (0.94), uno-due aperti (17) e uno-due chiusi (17).
Molti analisti che seguono la LIGA MX (il massimo campionato messicano) ritengono che l’acquisto dei Rayados segua la linea di quanto fecero i Tigres con l’arrivo di André-Pierre Gignac. Da quando infatti il francese è sbarcato in Messico, imponendo la sua classe, altri club hanno cercato di seguire le orme della squadra di San Nicolás de los Garza andando a comprare calciatori europei come i francesi Jérémy Ménez (Club América) e Florian Thauvin (sempre i Tigres).
Vedremo se Canales si ambienterà in Messico meglio di quanto fatto da Ménez e Thauvin. Di certo per il Betis ci sarà da rimpiazzare quello che era l’architrave della squadra di Pellegrini. E per questo i betici stanno pensando al ritorno di Giovani Lo Celso.
Jupiler Pro League
Questo weekend è partita la Jupiler Pro League, il massimo campionato belga. La Pro League è uno dei primi tornei a cominciare la nuova stagione e questo ha dato adito a qualche discussione, soprattutto fra gli addetti ai lavori che lamentano il troppo poco tempo a disposizione delle varie squadre in preseason per allenarsi.
La corsa all’Anversa, vittorioso nel passato campionato, vede in prima fila il Club Bruges. Nonostante la partenza di Noa Lang (Psv Eindhoven) la squadra di Ronny Deila (ex tecnico del Celtic Glasgow) si è rinforzata con gli arrivi del brasiliano Igor Thiago e del norvegese Hugo Vetlesen, nuovo numero 10 del Bruges e uno dei giocatori più attesi in un campionato sempre ricco di talento (a prezzo abbordabile).
Fra i giocatori da osservare attentamente c’è anche Gift Orban. Il nigeriano infatti, prelevato lo scorso gennaio dal Gand (che lo ha pescato nello Stabæk, seconda divisione norvegese), è reduce da un campionato nel quale ha segnato 15 gol (più 2 assist) in sedici presenze. Soprattutto su di lui farà affidamento il tecnico Hein Vanhaezebrouck per lanciare la sfida del Gand all’Anversa, al Club Bruges e al Genk, cioè le probabili pretendenti al titolo.
Tutto questo senza dimenticare l’Union Saint Gilloise, rivoluzionato dal mercato estivo e affidato alle cure del già citato Blessin. All’esordio, la squadra dell’ex tecnico genoano si è imposta nel derby contro l’Anderlecht.