Con una mossa a sorpresa, uscita fuori dal nulla, la Fiorentina aveva ceduto Gaetano Castrovilli al Bournemouth. Una uscita di scena inattesa per un giocatore che vestiva la numero 10 della Viola e che, fino a qualche stagione fa, era considerato un sicuro prospetto anche per la nazionale italiana.
La Fiorentina aveva logicamente preferito i €12 milioni (potenzialmente €14) offerti dalla compagine inglese all’eventualità di perdere Castrovilli a zero fra un anno, quando cioè il giocatore andrà in scadenza.
Per Castrovilli si trattava di una buona occasione, ma con delle incognite. Prima di tutto, il giocatore avrebbe dovuto dimostrare di poter reggere i ritmi più alti del campionato inglese e quelli potenzialmente ancora più alti del Bournemouth.
Le Cherries infatti hanno affidato quest’anno la panchina a Andoni Iraola. L’ex tecnico del Rayo Vallecano è discepolo di Marcelo Bielsa (per il quale ha giocato nell’Athletic Bilbao) e arriva in Inghilterra per cambiare totalmente il registro tattico della sua nuova squadra.
Stiamo parlando di un allenatore che pratica un calcio di pressione, ad alta intensità, verticale, con la difesa alta, nel quale il pressing rappresenta il miglior playmaker della squadra.
L’anno scorso il suo Rayo è stata la terza squadra de La Liga per indice PPDA (9.49) e la seconda per Build-up Disruption (+4.86%), la metrica che quantifica l’efficacia del pressing di una squadra sul possesso dell’altra.
Come riportato dal Guardian, nell’ultimo campionato spagnolo i tre giocatori ad aver registrato il maggior numero di sprint erano del Rayo: l’ala Álvaro García ed i terzini Fran García e Iván Balliu. La squadra spagnola inoltre era una di quelle che metteva più palloni nel mezzo dagli esterni.
Alla fine però, il trasferimento è saltato perché il giocatore non ha superato le visite mediche col club inglese.
Che succederà ora? Difficile dirlo. La questione primaria ora è capire bene il problema del ragazzo e vedere se può ancora performare ad alti livelli. Castrovilli ha alle spalle anche una operazione al ginocchio.
Per cercare di capire qualcosa di più abbiamo chiesto assistenza a Matteo Bleve, chinesiologo.
Possibile che il calciatore sia idoneo in Italia e non idoneo in Inghilterra?
‹‹È possibile, il superamento della visita medica avviene nel momento in cui non sono individuate problematiche serie che possono compromettere la salute dell’atleta e/o l’investimento della società acquirente (e qui intendo le prestazioni del calciatore e il ritorno economico del club stesso). Al di là degli standard clinici che il calciatore deve rispettare di norma e superare, c’è una valutazione fortemente individuale e intrinseca al club, il parere medico dello staff, che viene redatto e poi esposto alla dirigenza e in genere a chi si occupa di pianificare l’acquisto del giocatore. Nel momento in cui si manifestano dei forti dubbi il caso viene discusso tra staff medico e staff dirigenziale così da poter calcolare i pro e contro, i potenziali rischi››.
‹‹Ma a prescindere dall’origine del problema ora per Castrovilli non si delinea uno scenario comodo in quanto la non idoneità inglese ha creato uno scontro con la presunta idoneità italiana e si dovrà ora capire se la motivazione della non conclusione dell’affare sia dovuta ad una pura questione fisica (quindi un deficit fisico reale e importante) oppure se, sulla base di questa, ci siano state considerazioni economiche, quindi dubbi sulla longevità calcistica dell’atleta o sulla possibilità di performare con costanza e qualità, che possono non ripagare l’investimento nel breve e lungo termine››.
Alla base dei problemi riscontrati ci può essere una mancanza di preparazione specifica individuale, soprattutto sulla forza?
‹‹Difficile dirlo con certezza non conoscendo il percorso riabilitativo affrontato da Gaetano. Di base una delle tappe fondamentali all’interno del recupero è il reintegro da parte dell’arto operato di almeno l’85% di forza rispetto all’arto non operato››.
‹‹E per raggiungere questo risultato c’è bisogno di tempo, molto tempo. Risparmiare tempo e velocizzare il ritorno in campo significa andare contro natura, e con questo intendo non rispettare i normali tempi biologici di guarigione e di adattamento tissutale ai nuovi stimoli fisici, quali la pratica riabilitativa e il ricondizionamento fisico››.
‹‹Ogni tessuto ha propri tempi di modificazione che differiscono l’uno dall’altro e di cui bisogna tenere conto così da poter procedere il più possibile in sicurezza. Inoltre, le evidenze ci dicono che ritardare il rientro all’attività agonistica abbassa la percentuale di probabilità di incorrere in un nuovo infortunio, altro elemento a sfavore del rientro anticipato››.
鎌田大地
Delle discussioni fra il presidente Claudio Lotito e Maurizio Sarri in merito al mercato biancoceleste abbiamo già scritto qui. Pare comunque che, negli ultimi giorni, qualcosa si sti muovendo. La Lazio ha infatti chiuso per Daichi Kamada, arrivato dall’Eintracht Francoforte come svincolato.
Un investimento oneroso a livello di contratto al giocatore per Lotito, deciso questa volta a venire incontro alle richieste del suo allenatore assicurandogli un elemento di qualità. Il giapponese si è già fatto valere sia con il suo vecchio club che ai recenti mondiali del Qatar con la maglia della nazionale giapponese.
Kamada arriva in qualche modo a compensare il mancato acquisto Djibril Sow, anch’egli ex Eintracht, che sembrava vicinissimo alla Lazio prima di subire la bocciatura da parte di Sarri.
Sulla carta il giapponese sostituisce Sergej Milinković-Savić. Si tratta ovviamente di un profilo diverso. Il ventiseienne nativo della prefettura di Ehime infatti è essenzialmente un trequartista o, all’occorrenza, un attaccante esterno.
A Francoforte aveva il compito di agire davanti ai due mediani difensivi (uno dei quali il già citato Sow) fungendo da raccordo con gli attaccanti. Non a caso il giocatore dà del suo meglio operando in zona di rifinitura (6 assist lo scorso campionato).
Kamada è però un numero 10 abituato ad andare in verticale, ad attaccare l’area (9 reti realizzate nel 2022-23). In questo, il suo contributo alla fase offensiva della Lazio (l’anno scorso settima squadra della Serie A per assist attesi con un dato di 42.47 xA) potrebbe essere notevole. Anche le sue giocate, semplici ma funzionali, mai ridondanti, efficaci sul corto, dovrebbero sposarsi appieno con il calcio flipper che Sarri vuole quando la sua squadra ha il controllo del pallone.
In contropiede poi (modalità che la Lazio ha spesso utilizzato nei big match l’anno scorso) Kamada non ha difficoltà nel risalire il campo.
Se la Lazio utilizzasse il 4-2-3-1 come sistema base, la collocazione naturale di Kamada sarebbe, come detto, alle spalle del centravanti. Appare però difficile immaginare per Sarri un ritorno all’antico (il 4-2-3-1 era infatti il suo modulo di riferimento quando il tecnico sgomitava nelle categorie inferiori).
La soluzione più probabile appare quindi quella di un impiego del giapponese da interno di centrocampo. Il neo-laziale è giocatore da mezzo spazio e questo potrebbe aiutarlo nel gestire uno dei corridoi centrali del campo. La sua transizione a mezzala è dunque possibile, ma non scontata.
L’altra questione riguarda la convivenza con Luis Alberto (sempre che lo spagnolo rimanga alla Lazio). Un centrocampo con Luis Alberto e Kamada mezzali richiederebbe buone dosi di equilibrio in fase difensiva.
Vedremo come Sarri sceglierà di impiegarlo.
L’altra Bundesliga
E così alla fine è stato il Manchester United ad assicurarsi le prestazioni di Rasmus Höjlund. Il club inglese ha sborsato circa €50 milioni per assicurarsi il danese.
Tutto questo nonostante il fatto che Höjlund abbia alle spalle soltanto un campionato disputato in Serie A.
Evidentemente, le prestazioni fornite nei 1833 disputati e i 9 gol segnati sono risultati abbastanza per convincere il Manchester ad accaparrarsi un attaccante da più media paragonato a Erling Haaland.
Anche se deve ancora arrivare al livello del norvegese del City, Höjlund ha comunque messo in mostra delle potenzialità che fanno ben sperare per il prosieguo della sua carriera.
A proposito di Höjlund, giova ricordare come l’Atalanta lo abbia pescato allo Sturm Graz. Proprio recentemente il quotidiano francese L'Équipe ha pubblicato un articolo proprio sul club austriaco. Nelle ultime annate infatti lo Sturm ha prodotto, oltre a Höjlund, anche altri due attaccanti, come il genoano Kelvin Yeboah o l’olandese Emanuel Emegha, recentemente acquistato dallo Strasburgo. Tutti giocatori che hanno permesso agli austriaci di effettuare cospicue plusvalenze.
Per i ragazzi di The Other Bundesliga, molto si deve al lavoro svolto nel club di Graz ‹‹dal direttore sportivo Andreas Schicker e dal tecnico Christian Ilzer. Entrambi infatti hanno spinto il club a migliorare fuori dal campo per cercare di competere con il Salisburgo e, in effetti, lo Sturm è l’unico club austriaco ad esserci riuscito. Anche il LASK si sta avvicinando, mentre Rapid e Austria Vienna sono ancora lontani e continuano ad operare alla vecchia maniera. I giovani talenti vogliono andare allo Sturm per svilupparsi, giocare un buon calcio ad alto livello, lottare per il vertice e avere l’opportunità di realizzare poi un ulteriore avanzamento nel caso in cui facciano bene. Non era questo il caso fino a qualche anno fa››.
A dirla tutta, nonostante un campionato da anni dominato dal già citato Salisburgo, la massima serie austriaca resta un torneo interessante, dove è ancora possibile trovare buoni giocatori a costi contenuti.
Il milanista Noah Okafor è solo l’ultimo esempio di giocatore pescato in Austria da un club dei Top 5 campionati europei.
Lo scorso anno dal Salisburgo uscirono tre elementi come Brenden Aaronson e Rasmus Kristensen (entrambi al Leeds), Karim Adeyemi (Dortmund) e Mohamed Camara (Monaco).
Anche se i primi due sono retrocessi col Leeds, si tratta di ragazzi che hanno qualità. Aaronson poi avrà un’altra opportunità quest’anno nella Bundesliga tedesca, essendosi accasato in prestito all’Union Berlino.
‹‹Il Salisburgo è una specie di trampolino di lancio per andare poi a giocare in altri campionati›› mi dicono ancora gli amici di The Other Bundesliga.
‹‹Per molti ragazzi giovani è il primo club di alto livello e anche il primo calcio di livello Champions League che affrontano. Così significa davvero ‘finire la scuola’ per molti giocatori che poi sono andati a giocare in Bundesliga o in Premier League. La lista di calciatori europei che sono passati da Salisburgo è lunga ormai e non possiamo più limitarci a parlare solo di Erling Haaland››.
Che talenti sono da seguire quest’anno? ‹‹Alexander Prass sta giocando bene come centrocampista avanzato. Siamo rimasti un po’ sorpresi del fatto che non si sia ancora mosso quest’anno, ma ha molto potenziale››.
‹‹Jusuf Gazibegovic sembra migliorare sempre di più come laterale e segna reti importanti al momento giusto››.
‹‹Szymon Wlodarczyk è appena arrivato ma ha già segnato al suo debutto in campionato e anche in coppa. Se continua così, potrebbe diventare il ‘prossimo Höjlund’ e finire per essere venduto per una grossa cifra entro un anno. Lo Sturm ha pagato solo €3 milioni per lui e qualcuno in Polonia pensava che fosse troppo. Così Wlodarczyk diventa un buon test per le abilità di scouting dello Sturm!››.