Finché in Arabia Saudita sono andati a giocare Cristiano Ronaldo, Kalidou Koulibaly o Sadio Mané (tutti avanti negli anni) si è pensato che la Saudi League attirasse soltanto calciatori più o meno vicini alla fine della carriera.
Quando però è toccato ai vari Marcelo Brozović, Sergej Milinković-Savić o Seko Fofana, dall’iniziale perplessità si è passati ad una certa attenzione. Attenzione che si è concretizzata con l’acquisto dei diritti televisivi del campionato saudita da parte di diverse emittenti europee.
Insomma, il progetto arabo sembra poter durare molto di più della bolla cinese di qualche anno fa. L’eventuale arrivo di Roberto Mancini sulla panchina della nazionale saudita non farebbe altro che confermare la serietà del piano calcistico varato a Riyad.
La spesa in Europa da parte delle squadre della Saudi Pro League è continuata questa settimana con gli accordi stretti per assicurarsi le prestazioni di Gabri Veiga e Aymeric Laporte. Il primo, già obiettivo del Napoli, ha accettato la corte dell’Al-Ahli. L’ex Manchester City invece ha improvvisamente salutato il club inglese per legarsi all’Al-Nassr.
Per quanto riguarda Laporte, al di là dell’offerta economica (si parla di €25 milioni l’anno) ha pesato anche il fatto che, come riportato da The Athletic, le speranze del giocatore di andare in un top club europeo dove giocare con continuità semplicemente non erano all’orizzonte.
Il francese naturalizzato spagnolo è stato parte importante del City, almeno fino a quando infortuni, errori e scelte tecniche di Pep Guardiola non lo hanno relegato ai margini. L’acquisto di Joško Gvardiol da parte dei Citizens in questa sessione ha confermato che per Laporte gli spazi al Manchester si sarebbero ridotti ulteriormente.
Se sulla decisione di Laporte poco è stato detto, i social si sono invece scatenati (qui in Italia) sulla scelta di Veiga di lasciare l’Europa per l’Arabia a soli ventuno anni d’età. Tralasciando i commenti dettati dal tifo da parte di coloro che volevano vedere il ragazzo di O Porriño vestire la maglia della loro squadra del cuore, la questione che si apre è quella messa bene in evidenza da Marco Evangelisti.
In pratica, se il piano arabo non dovesse risultare una bolla (e, come detto, non sembrerebbe esserlo) esiste il concreto rischio che diversi giocatori europei e sudamericani di livello finiscano a giocare a quelle latitudini. D’altra parte parliamo di professionisti. Noi, al loro posto, rifiuteremmo? Qualcuno certamente lo farebbe e qualche calciatore lo ha fatto. Ma diventa difficile sindacare le scelte personali altrui, senza contare il fatto che, in diversi casi, ha contato anche il fattore religioso nella decisione di andare a calcare i campi della penisola arabica. Non ricordo le stesse lamentele quando a dominare il mercato eravamo noi.
Coloro che, scandalizzati, additano i giocatori in questione come mercenari, si dimenticano poi di tutti quei club che hanno ricevuto (e riceveranno) lauti compensi per i cartellini dei calciatori ceduti. Compensi che non avrebbero ricevuto se gli elementi in questione fossero stati venduti nel territorio europeo, dove solo la Premier può (fino ad un certo punto) competere con l’Arabia.
Ancora un ex AZ
Continua lo shopping delle varie squadre europee sul mercato dell’Eredivisie, in particolare ad Alkmaar. Dopo Milan (Tijjani Reijnders) e Bournemouth (Milos Kerkez) tocca di nuovo al Bologna pescare all’Az.
Dopo il difensore Sam Beukema infatti il club felsineo si è assicurato le prestazioni anche di Jesper Karlsson, svedese che già si era messo in evidenza contro avversari italiani sia durante la sfida di qualificazione agli Europei Under 21 giocata nel settembre del 2020 (partita durante la quale segnò una doppietta il neo-leccese Pontus Almqvist) sia nel doppio confronto di Europa League giocato dall’Az contro la Lazio nella passata stagione.
Venticinque anni d’età, 23 presenze nello scorso campionato (con 9 gol e 4 assist prodotti), Karlsson è un giocatore altamente associativo, specializzato proprio nell’assistere i compagni, con la maggior parte dei passaggi registrati nella metà offensiva e nell’ultimo terzo di campo.
Il suo arrivo sotto le Due Torri consente ora a Thiago Motta di poter disporre di un elemento in più sulle corsie esterne, andando a garantire una opzione ulteriore in una batteria di laterali che fino ad ora contava solo su Riccardo Orsolini e Lewis Ferguson (adattato).
In Olanda Karlsson si è segnalato per la sua abilità nell’eludere la marcatura avversaria e guadagnare lo spazio libero, andando in verticale o muovendosi nell’half-space. Stiamo quindi parlando di un giocatore in grado di far guadagnare pericolosità alla manovra offensiva della propria squadra.
In una squadra che può andare in verticale dopo il palleggio in fase di prima costruzione, un giocatore come Karlsson potrebbe, lateralmente, dare ai felsinei un po’ di quella profondità persa centralmente con la partenza di Marko Arnautović.
Oltre ad essere utilizzabile su entrambi i lati del campo, lo svedese è anche abile sui calci piazzati. Un’arma in più per il Bologna.
Un nuovo portiere francese
Continua la tradizione dei portieri francesi. L’ultimo prodotto della scuola transalpina di numeri uno, salito agli onori delle cronache in questo inizio di Ligue 1, è Guillaume Restes.
Ad appena diciotto anni d’età infatti il giovane portiere transalpino è diventato titolare della squadra della sua città, il Tolosa, sostituendo Maxime Dupé, partito al termine della scorsa stagione per andare a difendere i pali dell’Anderlecht.
Già messosi in evidenza durante la partita amichevole di precampionato vinta contro la Roma, Restes ha confermato le proprie qualità nelle prime due giornate di campionato. Nel momento in cui scriviamo questa newsletter il ragazzo risulta essere il sesto portiere della Ligue 1 per gol evitati (+0.39).
Restes è arrivato nel settore giovanile del TFC all’età di 6 anni, facendo tutta la trafila fino alla prima squadra. Dieci anni dopo il portiere ha firmato il suo primo contratto professionistico col Tolosa.
Strutturato fisicamente (186cm per 82kg), Restes si è fatto valere anche con le nazionali di categoria, avendo giocato per la Francia Under 17 e per l’Under 18. Ora per lui si aprono nuove prospettive, come quella di giocare titolare per la nuova Under 21 affidata a Thierry Henry. Il prossimo 31 agosto l’ex attaccante dell’Arsenal diramerà la sua prima lista come selezionatore da quando ha ricevuto l’incarico, in vista degli incontri di qualificazione agli Europei di categoria previsti nel 2025.