Supermarket Verona
Cosa succede ai gialloblù? Intanto Klopp annuncia che lascerà il Liverpool a fine stagione.
Una delle squadre più attive in questo mercato di gennaio è senz’altro il Verona. Purtroppo per i tifosi dell’Hellas questo attivismo riguarda soprattutto la casella delle uscite. Sì perché, visti i noti problemi societari, il club del presidente Maurizio Setti si è trovato costretto a vendere per sistemare il bilancio.
In realtà, più che vendere bisognerebbe dire svendere. Eh sì perché, dato che il prezzo lo fa il mercato, la necessità impellente del venditore (cioè il Verona) di reperire liquidità ha forzato il club scaligero a cedere a prezzi di saldo alcuni dei suoi uomini migliori.
E così hanno via via lasciato la città di Romeo e Giulietta i vari Cyril Ngonge (Napoli), Isak Hien (Atalanta), Josh Doig (Sassuolo), Filippo Terraciano (Milan), Koray Günter (Fatih Karagümrük), Martin Hongla (Granada) e Milan Đurić (Monza). Tutti (escludendo forse il solo Ngonge) partiti per cifre che, in un’altra condizione, sarebbero probabilmente state maggiori.
A queste cessioni va inoltre aggiunta quella di Davide Faraoni, prestato alla Fiorentina. Questi movimenti non soltanto rischiano di incidere sul livello tecnico della rosa a disposizione di Marco Baroni, ma anche su una proposta di gioco che dovrà per forza di cose reiventarsi. A tal proposito è particolarmente dolorosa la vendita di Đurić. Il bosniaco era l’epicentro della manovra offensiva gialloblù.
Infatti, che il Verona giocasse a tre dietro (come a inizio campionato) o a quattro (come Baroni ha impostato la squadra nelle ultime uscite) lo spartito in fase di possesso non cambiava: palla lunga per il suo ormai ex numero 11 e ricerca del rimbalzo.
Đurić è abile non solo nella difesa della palla ma anche nell’indirizzarla di testa verso zone prestabilita, riempite dai compagni di squadra. Questo aiutava il Verona a essere organizzato nello sviluppo dell’azione. In pratica, il lancio verso il centravanti non era seguito da una situazione casuale e caotica ma si inseriva in un contesto preparato.
Ora questo approccio andrà, come detto, ripensato. Al posto dei partenti a Verona sono arrivati ad oggi l’attaccante olandese Tijjani Noslin (dal Fortuna Sittard), l’altro attaccante Elayis Tavşan (NEC Nijmegen), i centrocampisti Dani Silva (Vitoria Guimarães) e Reda Belahyane (Nizza) e il difensore Rúben Vinagre (Sporting Lisbona).
Se questi nuovi innesti riusciranno a contribuire da subito, senza far rimpiangere i ceduti, solo il campo ce lo dirà. Di certo Baroni sarà chiamato ad una impresa. Nonostante le difficoltà societarie infatti il suo Verona è ancora ampiamente in corsa per la salvezza, obiettivo di inizio stagione.
Ora però il tecnico toscano si torva con la rosa rivoluzionata e con una nuova identità tattica da creare. La speranza per i veronesi è che Thomas Henry riesca a sostituire Đurić. Rispetto a quest’ultimo l’attaccante francese, quando ha giocato (finora 10 presenze con una sola titolarità in campionato per 197 minuti complessivi), è stato meno coinvolto negli sviluppi offensivi del Verona.
Detto questo, a livello di finalizzazione i suoi dati sono superiori a quelli di Đurić. Il dato dei non-penalty expected goals (npxg) per tiro di Henry è infatti di 0.18, contro lo 0.1 del nuovo attaccante del Monza. Tuttavia Henry registra quest’anno uno shooting goals added (SGA) inferiore rispetto a Đurić: -0.16 a fronte dello 0.03 del bosniaco. Questo significa che il francese ha mostrato una minor abilità nella conclusione.
Ma le speranze di salvezza dei gialloblù non passeranno soltanto da Henry o dai nuovi innesti. Baroni avrà bisogno anche di una grande seconda parte di stagione da parte dei suoi elementi di maggior talento, vale a dire Darko Lazović e Tomás Suslov.
Dati forniti da AIDA di Soccerment.
Danke!
Jürgen Klopp lascerà il Liverpool a fine stagione. ‹‹Sono esausto›› la motivazione ufficiale data dal tedesco in conferenza stampa. Con Klopp lasceranno i Reds anche i suoi assistenti Peter Krawietz, Vitor Matos e Pepijn Lijnders. Quest’ultimo ha intenzione di iniziare una carriera da primo allenatore.
Si chiude così un’epoca. Ci sarà tempo per fare un bilancio delle stagioni di Klopp a Liverpool e del suo impatto sul calcio inglese.
In questa sede ci preme invece dare una prima occhiata a quelli che potrebbero essere, sulla carta, i candidati ideali per la sua sostituzione. I nomi più in auge sono quelli di Roberto De Zerbi e Xabi Alonso. Altre opzioni interessanti sarebbero a mio avviso rappresentate da Thiago Motta e Graham Potter. L’italo-brasiliano sta facendo bene col Bologna, è un tecnico in ascesa ed è stimato a livello internazionale (in verità più per il suo passato da giocatore che per l’esperienza da allenatore).
Da parte sua Potter è giovane e talentuoso e il fallimento al Chelsea non può essergli totalmente imputato. Il Liverpool sarebbe un’ottima occasione di ripartenza. Non sarebbe male nemmeno se a succedere al tecnico tedesco sulla panchina del Liverpool fosse Unai Emery. Lo spagnolo però ha un contratto lungo con l’Aston Villa e sta facendo benissimo. Difficile immaginare che possa lasciare Birmingham a breve termine.
E voi, chi vedreste bene ad Anfield al posto di Klopp?
Su Bergvall
L’Inter avrebbe chiesto informazioni al Djurgårdens per il talentino Lucas Bergvall. Il classe 2006 (compirà diciotto anni i primi di febbraio) ha esordito a sedici anni nella seconda divisione svedese (Superettan) e a diciassette in Allsvenskan (la massima serie), mostrando qualità che gli hanno permesso di entrare nel giro delle nazionali, prima con le U19 e U21 e, a gennaio, venendo convocato per il tradizionale raduno di inizio anno con la nazionale maggiore.
Che tipo di giocatore è il giovane Bergvall? Dal punto di vista tecnico stiamo parlando di un centrocampista di qualità, abile a fari girare palla grazie ad una discreta visione di gioco e a una buona tecnica. È un elemento quindi adatto per una squadra che cerca di sviluppare tramite un possesso rasoterra e che può comunque cambiare il fronte d’attacco con un lancio.
Da questo punto di vista Bergvall potrebbe quindi essere utilizzato sia da no.10 che da mezzala da inserimento in un centrocampo a tre. Certamente, è un giocatore giovane, che deve ancora maturare tecnicamente. Soprattutto, per assicurarsi il giocatore scandinavo l’Inter dovrà prima battere la concorrenza del Barcellona.
Arriva Pérez
Nehuén Pérez è un nuovo giocatore del Napoli. È l’ennesimo arrivo di una campagna acquisti che ha già visto arrivare in Campania anche i vari Ngonge, Pasquale Mazzocchi, Hamed Junior Traorè e Leander Dendocker (di questi acquisti abbiamo parlato su Il Terzo Uomo). La spesa fatta per Pérez sembra essere importante (si parla di €16 milioni di euro più 2 di bonus) per un giocatore che, sulla carta, arriva a Napoli non tanto per le sue caratteristiche difensive (comunque discrete avendo finora registrato in campionato una media di 2.14 tackle e 1.24 intercetti per 90 minuti di gioco) quanto invece per la sua capacità in fase di costruzione.
L’argentino infatti ha una media di 2.2 passaggi chiave a partita (sempre p/90), vale a dire quei passaggi che consentono di superare almeno una linea difensiva avversaria.
In questo senso, idealmente l’ex Udinese dovrebbe aiutare i partenopei a colmare quel vuoto creato la scorsa estate dalla partenza di un costruttore come Kim Min-jae. L’assenza del sudcoreano ha pesato non poco quest’anno per il Napoli, soprattutto dal punto di vista della fase di costruzione (e questo non è stato sufficientemente sottolineato nel mainstream).
Santamaria
Con Nemanja Matić in partenza, il Rennes ha puntato su Azor Matusiwa come sostituto del serbo. Il venticinquenne olandese è costato molto al club bretone (che ha pagato €16 milioni più €4 milioni di bonus per prelevarlo dal Reims) ed è ufficialmente il primo rinforzo di un mercato del Rennes che non dovrebbe fermarsi qui.
L’uscita di scena di Matić apre le porte della possibile titolarità ad un altro centrocampista, fin qui utilizzato poco. Stiamo parlando di Baptiste Santamaria. Chiuso dall’ex romanista, Santamaria ha faticato a trovare spazio. Da quando però Matić ha cominciato a far intendere di voler andare via, il centrocampista francese ha iniziato ad essere accoppiato a Enzo Le Fée nella mediana a due predisposta dal tecnico Julien Stéphan.
L’acquisto di Matusiwa torna ora ad aumentare la concorrenza per Santamaria. In attesa di altre notizie di mercato, Stéphan ha ora tre centrocampisti centrali (Santamria, Matusiwa e Le Fée) per due maglie.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Parisien, Santamaria starebbe per rinnovare con il Rennes (l’accordo attuale scade nel 2025) ed è stato recentemente anche nel mirino del Napoli. I partenopei infatti erano stati attratti dalle capacità difensive (0.96 intercetti di media) ma anche dalla sua abilità nella gestione della palla (86.2% di passaggi riusciti, 66.7% di dribbling vinti).