Buona Pasqua!
Il Bologna di Thiago Motta, Stones e Rodri a metà campo nel City, Camavinga terzino.
In una delle precedenti newsletter avevamo suggerito Thiago Motta fra i possibili successori di Simone Inzaghi all’Inter, qualora la società nerazzurra dovesse decidere a fine stagione di separarsi dal suo attuale tecnico.
Del lavoro che Motta sta facendo quest’anno col Bologna abbiamo già scritto qui. La vittoriosa trasferta di Bergamo nel sabato prepasquale non ha fatto che confermare il momento positivo che stanno vivendo i felsinei e lo straordinario livello di gioco raggiunto dalla compagine rossoblù sotto la guida dell’ex centrocampista della nazionale azzurra.
Dopo stagioni trascorse nell’anonimato, in campionati che in pratica si chiudevano a febbraio (con la squadra fuori da ogni discorso riguardante per l’Europa, ma anche senza preoccupazioni da bassa classifica) il Bologna è tornato protagonista della massima serie, sia a livello di risultati che di qualità evidenziata.
In questo senso Motta è stato abile a sfruttare il talento di Jerdy Schouten, Lewis Ferguson, Nico Domínguez e Joshua Zirkzee, riuscendo a recuperare ad alti livelli elementi che sembravano un po’ scomparsi dai radar come Nicola Sansone e Riccardo Orsolini.
A questo si aggiunga l’influenza positiva che il calcio dell’allenatore italo-brasiliano ha avuto sui vari Michel Aebischer, Stefan Posch, Jhon Lucumí e, non ultimo, Nikola Moro.
Contro l’Atalanta il tecnico bolognese ha messo in piedi una strategia che ha esaltato i punti di forza del suo calcio posizionale, fatto di aggressione e verticalizzazione in fase di non possesso, di occupazione degli spazi, movimenti e rotazioni in quella di possesso.
Quando è stata l’Atalanta ad avere il controllo del pallone i bolognesi hanno risposto aggredendo in avanti e rompendo le linee pur di andare a contestare il possesso nerazzurro.
Con palla al Bologna invece si è visto quel calcio palleggiato che ha contraddistinto gli emiliani in questo campionato, con la fase di costruzione volta ad attirare il pressing avversario per poi (senza mai buttare via la sfera) andare a cercare di superarlo e a risalire il campo velocemente in verticale.
Privo di Marko Arnautović (ancora fuori per infortunio) Motta ha schierato un tridente offensivo iper-fluido, con Sansone che in partenza agiva da falso nueve ma solo allo scopo di svuotare il centro dell’attacco, che andava poi a riempirsi con le corse in verticale dei compagni di squadra, a partire dai due colleghi del reparto avanzato (Musa Barrow e Roberto Soriano).
Questo continuo movimento ha contribuito a smantellare il sistema di marcature individuali dell’Atalanta, così come accaduto in precedenti occasioni contro formazioni che hanno provato a prendere il Bologna uomo contro uomo.
I rossoblù si sono inoltre appoggiati ad un trio di uomini in mezzo al campo che comprendeva inizialmente Schouten, Ferguson e Moro. Proprio quest’ultimo è l’ultima, grande scoperta di Giovanni Sartori.
Il giocatore, in prestito con diritto di riscatto dalla Dinamo Mosca, si sta imponendo come una delle migliori mezzali di possesso di questa fase del torneo e lo ha confermato anche contro l’Atalanta, partita nella quale ha giocato 62 palloni con l’82% di precisione nei passaggi.
Per quanto riguarda gli altri due centrocampisti, Schouten ha svolto perfettamente il compito di diga davanti alla difesa (9 palloni recuperati) mentre Ferguson ha portato dinamicità e pulizia tecnica (89% di precisione dei passaggi).
La vittoriosa trasferta di Bergamo ha quindi confermato il buon lavoro di Thiago Motta, un tecnico troppo spesso sottovalutato.
Stones e Rodri
In mezzo ai vari Erling Haaland, Kevin De Bruyne e Jack Grealish rischiano forse di passare sotto silenzio. Ma il momento che stanno attraversando Rodri e John Stones merita invece una menzione particolare, non soltanto per le prestazioni individuali dei due giocatori ma anche perché si tratta dei due equilibratori nel sistema posizionale di Pep Guardiola.
Se questo poteva apparire scontato per lo spagnolo, non così può esser detto dell’inglese. Eppure, da quando il tecnico catalano del Manchester City ha optato per una difesa con quattro centrali (Manuel Akanji, Rúben Dias, Nathan Aké e appunto Stones contro il Liverpool) l’ex Everton ha assunto le funzioni che precedentemente erano state spesso svolte da João Cancelo, vale a dire quelle di falso terzino pronto ad unirsi al centrocampo in fase di possesso.
Pur non avendo le qualità tecniche del portoghese, Stones ha comunque delle abilità nella gestione della palla che lo collocano nel cluster Soccerment dei buildup initiator.
In coppia con Rodri, Stones garantisce dunque al City una mediana completa e flessibile nel veicolare la manovra della squadra di Guardiola.
Proprio un video pubblicato dall’account ufficiale del club e relativo alla sfida con il Liverpool ci mostra la capacità di Stones e Rodri nel dividersi lo spazio da occupare e la loro abilità nel farsi trovare smarcati dietro la prima linea di pressione della squadra di Klopp.
A questo si aggiunga la velocità con la quale i due fanno viaggiare la palla. Per quanto riguarda Rodri, stiamo parlando del centrocampista che ha prodotto più passaggi quest’anno in Premier League con 2498. Dietro lo spagnolo ci sono Lewis Dunk del Brighton (2407 e Pierre-Emile Højbjerg de Tottenham (1925).
Non stiamo quindi parlando semplicemente di due centrocampisti difensivi quanto invece di quella tipologia di mediani che va a porsi a metà strada fra i puri schermi davanti alla difesa e i play bassi alla Andrea Pirlo.
La struttura costruttiva 3-2 con Stones al fianco di Rodri è fra l’altro una soluzione recente, che si è vista per la prima volta quest’anno nella sfida che ha opposto l’undici di Guardiola al Crystal Palace.
Un recente articolo di The Athletic ha evidenziato la prestazione offerta da Stones contro il Liverpool.
Ma l’importanza della coppia formata da Stones e Rodri non riguarda soltanto la fase di possesso. I due infatti rappresentano anche una diga essenziale per la fase di riaggressione del City e, soprattutto, per consentire alla squadra di Guardiola di difendere sulle transizioni avversarie, vero punto debole dei Citizens nelle ultime stagioni. Non a caso Rodri è sì un buildup director, ma risulta essere anche il primo giocatore della sua squadra proprio per azioni di riaggressione (50).
A questo proposito segnalo l’analisi di Marco Lai, che abbraccia l’intera impostazione in non possesso del Manchester.
In definitiva, la coppia composta da Stones e Rodri consente in questo momento a Guardiola di avere il giusto equilibrio fra costruttori e invasori e un duo che garantisce nello stesso momento quell’elevato livello di controllo di palla e spazio che il tecnico catalano pretende dalle sue squadre.
Camavinga terzino
La lezione di calcio impartita dal Real Madrid al Barcellona (4-0 al Camp Nou) nelle semifinali della coppa del Re non cambierà i destini della Liga (saldamente in mano ai catalani) ma, oltre che far rumore (si tratta pur sempre del Clásico), mina alcune delle certezze dei blaugrana. A partire, ovviamente, da quelle difensive, per una squadra che in campionato ha concesso soltanto 9 reti agli avversari.
A restare impresse fra i blancos, oltre alle prove dei vari Benzema e Vinícius, c’è stata la prestazione di Eduardo Camavinga. Carlo Ancelotti ha sorpreso tutti impiegando il francese come laterale sinistro di difesa, posizione dove il nazionale francese è stato già utilizzato da Didier Deschamps.
In quella zona di campo la prestazione dell’ex Rennes è stata impressionante. Camavinga si è infatti calato perfettamente nella parte, mettendo a disposizione della squadra la sua grande intelligenza tattica e lo strapotere fisico.
Quando era il Real Madrid a gestire palla, Camavinga si è fatto notare anche in possesso. Alla fine i dati riportati da El Confidencial parlano di 33 passaggi completati su altrettanti provati, 10 duelli vinti su 15 e 10 palloni rubati.
Le avanzate del francese hanno consentito spesso ai blancos di creare superiorità numerica a metà campo, con Camavinga che si aggiungeva a Toni Kroos, Federico Valverde e Luka Modrić mettendo in difficoltà Gavi e Sergio Busquets.
Vedremo se nella sfida di Champions contro il Chelsea Ancelotti riproporrà Camavinga nella stessa posizione e con le stesse funzioni.