È iniziata la Premier
Qualche domanda sulla nuova stagione inglese. Un'analisi di Veiga, obiettivo del Napoli.
È cominciata la corsa del Manchester City alla difesa del titolo. Ancora una volta però le avversarie sono numerose e agguerrite. Ecco allora alcune brevi domande (e risposte) utili per arrivare preparati alla stagione 2023-2024 del campionato più bello del mondo.
Chi può insidiare il City?
Qualora trionfasse anche quest’anno, il Manchester City diventerebbe la prima squadra nella storia del calcio inglese a vincere quattro titoli consecutivi. Per impedirlo, l’Arsenal di Mikel Arteta non ha badato a spese, acquistando in questo mercato i vari Declan Rice, Kai Havertz e Jurrien Timber. Ognuno di questi tre elementi dovrebbe colmare una lacuna evidenziata nello scorso torneo.
Rice garantirà ai Gunners protezione davanti alla difesa, ma anche qualità in fase di costruzione e sviluppo. L’ex West Ham infatti ha chiuso la scorsa Premier risultando il primo giocatore per intercetti (63), ai quali ha aggiunto 4 gol, 2 assist ed una precisione nei passaggi dell’88.0%.
Di Timber avevamo già scritto qui. Come terzino destro o come centrale, l’ex Ajax sarà fondamentale per aiutare il palleggio dell’Arsenal a superare la prima linea di pressione avversaria, così come nel far guadagnare campo in avanti alla sua nuova squadra.
Da parte sua Havertz rappresenta probabilmente la scommessa tattica più intrigante per Arteta. Riuscirà l’ex assistente di Pep Guardiola a trasformare il tedesco in una mezzala? Nella struttura 3-2-5/2-3-5 con la quale l’Arsenal sviluppa, Havertz dovrebbe svolgere funzioni da no.8 ibrido.
Difficile immaginare un suo contributo alla gestione della palla. Tuttavia un suo adattamento alle funzioni di invasore è possibile. Detto questo, Havertz può agire anche da finto centravanti o da esterno del tridente.
Al Manchester United servivano un portiere e un attaccante. Il mercato ha accontentato Erik ten Hag portando a Old Trafford André Onana e Rasmus Højlund. Nel portiere camerunense lo United ha aggiunto un uomo di movimento in più in fase di possesso mentre nel danese trova un attaccante che può essere servito efficacemente sul lungo in transizione. Sarà interessante vedere poi come Højlund si assocerà ad Alejandro Garnacho.
In difesa la cessione di Harry Maguire apre numericamente un buco che dovrà essere coperto. Non a caso lo United è sulle tracce di Benjamin Pavard e Jean-Clair Todibo.
Il Liverpool potrebbe tornare alla versione maggiormente rock n’ roll presentata da Jurgen Klopp ai suoi inizi ad Anfield. L’arrivo di Alexis McAllister e Dominik Szoboszlai in mezzo (dove i Reds hanno perso Fabinho) dovrebbe essere un indizio. Da vedere poi l’ungherese nella struttura 3-2-4-1 con la quale il Liverpool sviluppa.
A che punto è il Chelsea?
L’ennesima rivoluzione a Stamford Bridge ha portato alla firma di Mauricio Pochettino come nuovo allenatore e all’arrivo di una pletora di giocatori nuovi. La squadra è giovane, con i vari Mykhaylo Mudryk, Nicolas Jackson, Carney Chukwuemeka, Noni Madueke, Andrey Santos, Levi Colwill, Lewis Hall e Ian Maatsen.
Ci vorrà tempo per amalgamare il gruppo e per impiantare lo stile di gioco di Pochettino. La questione è sempre quella: quanta pazienza avrà il proprietario Todd Boehly?
Tatticamente è plausibile attendersi un Chelsea fluido in possesso e non per forza aggressivo in fase difensiva. Nelle ultime stagioni di Pochettino al Tottenham infatti gli Spurs pressavano meno forte.
Quali squadre seguire oltre al Brighton di Roberto De Zerbi e alle solite note?
Quattro: il Bournemouth di Andoni Iraola, l’Aston Villa di Unai Emery, il Newcastle di Eddie Howe e il Tottenham.
Su Iraola e sulle Cherries avevamo scritto in occasione del trasferimento (poi saltato) di Gaetano Castrovilli. Di Emery consiglio l’intervista rilasciata a SkySports dal tecnico spagnolo.
Per quanto riguarda i Magpies invece la domanda che circola un po’ ovunque è la solita: riusciranno ad elevarsi al rango delle Big Six, trasformando il gruppo in Big Seven? La squadra è giovane, l’allenatore bravo e c’è interesse per vedere come funzioneranno a centrocampo Bruno Guimarães e Sandro Tonali.
Curiosità infine per i nuovi Spurs di Ange Postecoglou (senza Harry Kane).
Per approfondire i temi della nuova stagione di Premier vi consiglio l’ultima puntata de Il Terzo Uomo.
Chi è Gabri Veiga?
Il Napoli è interessato a Gabri Veiga per rinforzare il proprio centrocampo. Di che giocatore stiamo parlando? Dal punto di vista tattico lo spagnolo è un centrocampista offensivo a tutto campo. Non a caso l’anno scorso ha registrato 11 reti e 4 assist con la maglia del Celta Vigo.
Il ragazzo di O Porriño ha prodotto questi numeri fuori da un dato di 5.62 xG, con un differenziale di +5.38 fra gol effettivamente realizzati e gol attesi. Dotato di un gran tiro dalla distanza, il contributo di Veiga alla fase offensiva della squadra di Vigo si è materializzato anche nelle corse effettuate dal giocatore in fase di risalita del campo.
La sua capacità nell’attaccare gli spazi e le sue doti in situazione di un contro uno (53.4% di dribbling riusciti) lo rendono un profilo sulla carta ideale per inserirsi nella batteria di invasori di Rudi Garcia, che sta plasmando un Napoli che potrebbe avere un baricentro medio più basso rispetto a quello presentato lo scorso anno sotto Luciano Spalletti.
In una squadra più verticale il ventunenne iberico, con i suoi movimenti in avanti, andrebbe a rappresentare un’arma in più.
Dal punto di vista del posizionamento in campo Veiga è un elemento polivalente, utilizzabile da no.7, no.10 e anche no.8. Lo spagnolo potrebbe quindi essere utilizzato come eventuale alternativa a Piotr Zieliński qualora il polacco dovesse partire ma anche rappresentare, schierato largo, un upgrade rispetto a Hirving Lozano e Matteo Politano, che nella scorsa stagione si sono spartiti la titolarità sulla corsia destra dell’attacco partenopeo.